The Second Version

16/04/14

Trasferito

The Second Version ha terminato il suo ciclo vitale. Tutto il contenuto rimarra' naturalmente a disposizione ma non vi saranno aggiornamenti.

Il nuovo materiale invece sara' pubblicato all'indirizzo sotto.

The Second Version has exhausted it life cycle. Old content will remain available but there will not be more updates.

New material will be published at the address below.

http://storiefritte.blogspot.com

11/04/14

Mescolanze Varie

Nella pratica industriale capita molto spesso di dover miscelare materiali diversi.

Gli esempi sono innumerevoli, e vanno dai casi piu' semplici del miscelare liquidi mutuamente solubili a quelli rognosi tipo sospendere solidi polverizzati in una matrice di fluido non-newtoniano ad alta viscosita' (frequente nel caso di cosmetici e medicinali). Poi capitano quei casi di liquidi che alla lunga sono solubili, ma appena vengono messi in contatto formano gel solidi che richiedono lunga agitazione e nel frattempo possono intasare tubazionie causare una serie di altri problemi.

Pioi ci sono emulsioni e sospensioni, miscele di solidi, materiali ricoperti... insomma, un numero sterminato di casi e di conseguenza un numero solo poco meno vasto di miscelatori diversi.

Il miscelatore di base e' una sorta di elica o turbina azionata da motore elettrico (nel 95% dei casi) che viene usata per creare un flusso assiale (meno di frequente radiale) di liquido in un recipiente. Esistono molte varianti diverse del disegno base; questo genere di miscelatori in genere si usa per liquidi e solidi facilmente solubili, per realizzare contatto liquido-gas ed anche per sospendere solidi appropriati. Ci sono varianti con un rotore che passa a breve distanza dalle pareti del recipiente, sia per creare una zona ad alto sforzo di taglio, sia per evitare l'adesione del materiale alle pareti stesse.

E' possibile anche usare i miscelatori statici, ovvero segmenti di tubo con inserti progettati per causare turbolenza e quindi miscelare i liquidi in transito. Un esempio sono gli ugelli miscelanti delle cartucce di resina epossidica o stirenica usate per incollare e fissare oggetti vari.

Spesso si devono preparare emulsioni o sospensioni - oppure miscelare materiali solubili in un tempo molto breve - e per questo esistono i miscelatori ad alto taglio (high shear mixer): si tratta generalmente di sistemi rotore-statore con il rotore montato a breve distanza dallo statore, ed abbondanza di spigoli vivi: questi accorgimenti creano altissimi gradienti di velocita' e quindi sforzi di taglio che dividono liquidi e solidi in goccioline minutissime.

Allo scopo si possono anche usare apparecchi che sono semplicemente versioni piu' grosse e robuste dei comuni frullatori da cucina.

Per miscelare solidi o paste e simili invece si usano rotori del tipo vite senza fine, o anche sistemi a palette oppure macine tipo quelle da olio; mentre nell'industria farmaceutica sono popolari i mulini a getto fluido che usano l'estrema turbolenza di un getto d'aria ad alta velocita' per sminuzzare e mescolare materiali in polvere. Un caso particolare si ha nell'industria della gomma: i diversi tipi di elastomero ed additivi vengono spesso miscelati usando un apparecchio a ruote dentate detto masticatore (di Banbury).

Nella pratica della miscelazione quello che conta non sono solo le macchine usate, ma anche quando e come - e pure dove - i diversi materiali vengono introdotti; ci son oanche casi che richiedono raffreddamento o riscaldamento, magari per evitare danni al prodotto in lavorazione oppure per causare variazioni di fase favorevoli all'effetto desiderato.

Ci sono prodotti che pososno essere trattati con forza senza danno, mentre altri richiedono lavorazione delicata (ad es. l'agitazione ad aria compressa dei bagni di lavaggio della nitroglicerina grezza); poi tutta una serie di fattori economici, di spazio, esigenze di processo e regolatorie contano nella scelta del miscelatore piu' adatto.

Per fortuna l'offerta di questi apparecchi e' vastissima, con ogni paese almeno parzialmente industrializzato che vanta diversi costruttori.

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From The Ashes

Maybe somebody noticed I have written very little in the last... several months.

It's a sense a of burning out. I can't claim I'm too busy, either.
I am sick and tired of politics and politicking, and considering that these days I'm not sure even a periodic table of elements is free from accusations of racism, you see how the ennui is pervasive.

I also have shifted focus in my personal priorities. Not a big one, but there is. How can I put it, I am less interested in a world that I see as messed up nearly beyond any redemption and more in my personal development and well-being.

What still piques my interest are of course science and technology, and thankfully those keep going strong. Even so, one of the first question popping up in front a technological breakthrough is "What's its carbon footprint?". Fun, eh?

So... I'm not sure what will happen next. Maybe I will open a new blog, start again with no (or little baggage) and write randomly of this and that.

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02/04/14

Fixing Toshiba Canvio Connect External HDD

A very specific post on a problem that I faced and resolved yesterday. It appears to be quite common, so I hope this can be useful for others out there.

I bought a Toshiba Canvio Conenct 1TB to store movies and watch them on a TV with USB port, but at first the drive was unusable: it kept disconnecting every 10 min or so and needed to be unplugged and replugged to resume working.

A brief internet search gave interesting results: the drive is factory-configured to enter either standby or spin-down mode after a little while (I tend to think it's standby in fact), and that causes the TV to lose connection ot the disk.

So I connected the Canvio to my Ubuntu machine and did as suggested in the Toshiba forum:

   sudo hdparm -B /dev/

But in fact this only returned an error message ("Invalid exchange") and only basic information on the drive; I could not see what power management mode was factory-set for the drive.

Undeterred, I tried :

   sudo hdparm -B 254 /dev/

But I got the same error message as before. So I switched to Root user, drive still connected, and hdparm worked as it should, showing me that the power management was indeed in mode 254 (where 255 is disabled).

Yet, the disc still lost connection from the TV after 10 min. So I read more on the invaluable man page for hdparm and realized that the -S option can be used to set the standby time for the disk.

Directly from Root this time, I gave the command:

   hdparm -S 0 /dev//

to disable the standby/idle timeout. Yet all I got was again "Invalid exchange". Again undeterred, I ejected the drive from the laptop before unplugging, and I tried to watch some other stored movie: the disk kept spinning happily well past the 10 minutes mark.

Resolved? So it seems.

Update 24/04/14: The connection between Canvio and TV (an LG LED model) seems to be very dependent also on the USB cable. Use a quality one with firm connectors for best results.

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05/03/14

Non Capire un Tubo

Da un commento su Facebook:

"Obama è neoliberista puro non sai dei trattati oceanici che sta tentando di imporre? Trattati di libero scambio con obbligo delle nazioni di rimborsare le multinazionali se per caso le vendite nei mercati aperti non rispettano le aspettative di queste..."


La madonna, viene da dire. Il commentatore poi ci fa sapere quali trattati conterrebbero queste clausole: "Transatlantic Trade and Investment Partnershi" nel caso dell'UE - e non mi sono interessato degli altri perche' il mio lavoro e' un altro e devo pensare prima a quello.

Ho fatto un poco di ricerca sul trattato transatlantico, e l'unica cosa vagamente simile a quello che il commento paventa e' lo Investor State Dispute Settlements (ISDS. C'e' un documento ufficiale della EU che descrive piu' in dettaglio lo ISDS, e naturalmente non dice nulla tipo "obbligo delle nazioni di rimborsare le multinazionali se per caso le vendite nei mercati aperti non rispettano le aspettative di queste":
ISDS is a procedural mechanism provided for in international agreements on investment. Countries sign such agreements in order to set out ground rules when foreign companies invest on their territory, for example by building factories. ISDS allows an investor
from one country to bring a case directly against the country in which they have invested before an arbitration tribunal.
In order to bring a case, an investor must claim that the Party has breached rules set out in the agreement. For example, an investment agreement will often say that a government can only take over or 'expropriate' (for example, nationalise) an investment if it pays adequate compensation to the investor
If a country seizes an investment or passes new laws which make it worthless (for example, it suddenly bans a product produced in a factory owned by a foreign investor) and pays insufficient compensation, or none at all, the investor could use ISDS to bring a
claim directly against that country, claiming a breach of the expropriation provision in the agreement and seeking compensation.
Si tratta di sole sei pagine, quindi ci vuole poco a leggerlo tutto. Tralasciamo per pieta' le imprecisioni lessicali del commento, poi, che ho altro da fare.

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14/02/14

Un Governo di Competenza

L'Indipendenza riporta un elenco dei candidati ministro di Renzi (che pare si avvii a formare un governo). Allora io per curiosita' ho fatto un minimo di ricerca sui nomi dei candidati.

Niente di speciale eh, solo google + Wikipedia, roba da cinque minuti per nome. I nomi considerati sono:

Maria Elena Boschi: Laueata in giurisprudenza, professione avvocato, carriera politica nel PD. Papabile per il ministero delle riforme.

Dario Franceschini: Laureato in giurisprudenza, professione politico con carriera in diversi partiti (DC, PPI, Ulivo, PD). Incarico dirigenziale piu' alto, Presidente dell'Ente Palio di Ferrara; membro di varie associazioni. Papabile per il ministero degli interni.

Roberta Pinotti: Lauerata in lettere moderne, professione insegnante superiore. Carriera politica in diversi partiti (PCI-PDS-DS-PD); gia' assessore provinciale a Genova e sottosegretario alla difesa. Papabile per il ministero della difesa.

Giorgio Tonini: Laureato in filosofia, professione giornalista. Carriera come giornalista e sindacalista, poi nel PD; punto piu' alto raggiunto presidente della federazione universitaria cattolica. PApabile per il ministero del welfare ed altri.

Cosa ci si vede in questi mini-curricola? Io direi mediocrita': tanta formazione umanistica in discipline piuttosto comuni; carriere nel partito/sindacato/associazioni politiche e/o religiose. Nessun grande risultato; nessuno che possa dimostrare capacita' gestionali - ad esempio fondando un'azienda e facendola crescere. Ora io non ho voglia di andare ad esaminare quello che la Pinotti ha ottenuto come assessore a Genova - magari ha fatto grandi cose - ma io nemmeno vedo storie di leadership degna di nota.

Pero' ecco un'intervista alla Pinotti sulla questione difesa. Mi colpisce positivamente che ammetta di essere partita da ignorante ma abbia studiato il materiale che ha trovato a disposizione in parlamento.

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15/01/14

Dangerously Sinthetically Natural

A very silly, if not downright dangerous, opinion that I can hear even too often these days is that natural chemicals cannot be that dangerous, and anyway artificial or synthetic ones are worse for us - by definition.

Let's gloss over the moltitude of natural yet noxious, intoxicating if not deadly substances (capsaicin, jellyfish venom, ethanol, morphine, ricin, amatoxins and many more) for pity's sake.

Lately, the group touting this belief that came to my attention is soap/cosmetic homemakers. I personally have nothing against makin this stuff at home, but I'd really like if those who want to spent a bit of time studying basic chemistry first, before reading manuals that perpetuate the misconception.

Instead, I had to develop a product that meets some objective standards of toxicity, and to achieve that I did my research. For example I found a ponderous document prepared by some EU agency, according to which fatty alcohol ethoxylates - a class of non-ionic surfactants - are about as benign as they can be to humans and environment. Yet according to natural detergentmakers, anything ethoxylated is evil.

There is also an issue of effectivness for natural detergents. Sodium and potassium salts of fatty acids - that's what soap is made of, and it is not that natural either because it is manufactured by alkaline hydrolysis of lipids - are not that effective as detergents. Their limits lie in their very chemical structure, and nothing can be done. That's also why more effective chemicals have been developed (by contrast, the iron-based catalyst used for ammonia production has not changed much since it was invented, because it is effective, relatively cheap, strong and durable).

Chemicals approved by natural enthusiasts appear to be alkyl polyglucosides. Which are nice and renewable ones, sure, but still the product of industrial chemistry; they don't come out of plants as they are (at least in significant amounts).

Another website I saw says that caustic soda should not be used for biodegradable formulations, while sodium carbonate is ok. Oh boy... if you're so deficient in basic chemistry, you'd better stay the hell away from preparing stuff that will come in contact with your skin. Well, if the issue is safety during manufacture, then I can agree sodium carbonate is less dangerous. But biodegradability... sodium hydroxide will react very rapidly with a number of chemicals and thus be destroyed. Unless we're talking about an industrial-size spillage of soda, there are no major problems. And sodium carbonate is the same in this regard. Moreover I suspect that often sodium hydroxide is used as part of a buffer system to control pH of the formulation (we're not talking about heavy-duty industrial degreasers here, but personal care products).

And is sodium carbonate truly a deodorizer? Yes, it can be. It can hydrolize ill-smelling compounds, but mostly it will help to bring into solution the ill-smelling chemicals of acid nature - such as rancid oil. Ammonia will do the same, for example. But ammonia is not nice; surely less than most artificial or synthetic surfactants.

And so on and on, I could make many more examples. My take is use as little as possible of the best chemicals for the job, and be careful how you use them.

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09/01/14

La Rivoluzione Fratturata

E' ben noto, e pure qualcosa che riconoscono gran parte degli ambientalisti, che il combustibile fossile piu' pulito sia il gas naturale (essenzialmente metano) od il suo parente prossimo GPL.

Pulito in questo caso significa che, se bruciato nelle giuste condizioni, produce una quantita' trascurabile di residui tipo particolato senza bisogno di trattamento spinto dei fumi.

Questo fatto e', come dicevo, ampiamente riconosciuto - tanto che le auto alimentate a metano/gpl sono in genere esenti dalle restrizioni al traffico per motivi ambientali*.

Il gas poi ha un altro vantaggio ambientale rispetto ai combustibili liquidi: eventuali versamenti si disperdono rapidamente nell'aria senza inquinare acque e terreni (pero' ha lo svantaggio non indifferente dell'infiammabilita').

Il gas e' anche versatile, visto che un solo tipo di carburante puo' alimentare apparecchi diversi, come motori a pistoni**, motori a turbina e bruciatori di vari tipi. Lo so, e' un aneddoto, ma anni fa quando lavoravo in una fabbrica di pasta uno dei tecnici non vedeva l'ora di passare al gas come combustibile per la caldaia del vapore perche' il gasolio dava molti problemi; principalmente come depositi di fuliggine.

Un passaggio massiccio all'uso del gas come combustibile sarebbe dunque auspicabile per motivi diversi; sarebbe una rivoluzione in meglio dell'economia.

E questa rivoluzione, seppure silenziosamente, sta avvenendo. Negli USA, il paese che a molti piace immaginare come totalmente insensibile ai problemi ambientali. Ed il passggio al gas sta avvenendo non perche' Obama lo abbia ordinato, ma perche' l'introduzione del fracking su larga scala ha permesso di estrarre grandi quantita' di gas+ a prezzi concorrenziali. Gli USA si stanno avviando verso l'autosufficienza energetica, e per di piu' usando un combustibile pulito.

Mi preme farlo notare, questa non e' cosa di poco conto. Anzi, e' uno sconquasso tellurico degli equilibri fra paesi produttori e consumatori di combustibili. Ed e' solo l'inizio: aspettate che la Cina si butti sulle sue riserve di gas di scisto e ne vedremo delle belle.

Eppure, nel mainstream si parla pochissimo di questa rivoluzione.Si parla molto si del fracking e dei suoi fiabeschi effetti catastrofici sull'ambiente, ma il grande cambiamento che sta portando nel campo energetico rimane oscuro ai piu'.

Perche' mi chiedo. Non avendo una mentalita' complottista, penso che in gran parte questo sia dovuto alla semplice insipienza di molti ambientalisti - che sono modaioli ed in genere non avvezzi a considerare grandi sistemi complessi nella loro totalita'.

Ma a volte sospetto che ci sia pure chi soffia sul fuoco anti-fracking per i propri interessi. Ed i colpevoli sono facili da immaginare: paesi che esportano petrolio e gas verso gli USA (ed in misura minore verso l'Europa), che dalla coltivazione di giacimenti fuori dai loro confini avrebbero solo da perdere. Non solo in termini economici, ma anche di potere.

*Se come vengono decise le categorie di veicoli esenti abbia senso o meno non e' argomento di questo post.

** Ci sono motori navali che possono usare come combustibile dal GPL al bunker pesante.

+ Uso gas in generale per non impegolarmi nelle distinzioni fra gas naturale, gas di petrolio e gas di scisto.

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